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IWAO SEKIGUCI Bologna 2 Agosto 1980

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Scriveva così Iwao Sekiguchi, 20 anni.

“2 agosto: sono alla stazione di Bologna. Telefono a Teresa ma non c’è. Decido quindi di andare a Venezia. Prendo il treno che parte alle 11:11. Ho preso un cestino da viaggio che ho pagato cinquemila lire. Dentro c’è carne, uova, patate, pane e vino. Mentre scrivo sto mangiando”

Era a Bologna il giorno della strage alla stazione.
Gli piaceva l’Italia, voleva sapere di più sulle noste origini, sulla religione e sull’arte.
Studiava Iwao. In una delle univeristà più prestigiose di Tokyo. Era arrivato da noi grazie a una borsa di studio.
Voleva rimanere di più, per questo si era trovato un lavoro come insegnante privato.
Quel giorno era seduto sugli anni di piombo.

Per non dimenticare.

Il Portinaio


RUSTY HEROES

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Colpo di genio. Il progetto Rusty Heroes mi ha folgorato sulla via di Pinarella di Cervia Damasco. Che poi non ci vado a Damasco perchè è in Siria e là sta succedendo un bel casino.
Forse dovremmo mandare i nostri eroi dell’infanzia a fermare guerre e droni assassini.
Ma dove trovarli?
Ci ha pensato Antonio Voto, architetto e graphic designer.
Le sue opere rispondono alla domanda che tutti ci siamo fatti in questi anni. Dove sono finiti tutti i salvatori della terra?

Armatevi di Viakal e portatevi un po’ di benzina. Perchè dicono che in Canada sia nascosto il Big Shooter, l’astronave che lanciava i componenti di Jeeg.

Rusty Heroes
Se avete superato la prova costume, prenotate un viaggio in Europa dell’Est. In una fabbrica abbandonata c’è la tuta del tormentato Kyashan. Dovrebbe essere una taglia 48.

Rusty Heroes
Il mitico Goldrake è spiaggiato in India. Forse Actarus (Duke Fleed) ha preferito un volo Ryanair.
L’alabarda spaziale pare sia fuori uso, nel caso potete usarla per fare le piste delle biglie sulla sabbia.

Rusty Heroes
Qualcuno invece ha nascosto a Milano il terribile robot costruito da Briking (Bryking Boss) , il cattivo fascista nemico di Kyashan.
Il sospetto è che sia stato Maroni. In effetti ci assomiglia un po’.

Rusty Heroes
Gundam è il custode di un cimitero per aerei in disuso e Daitarn3 ha il freno a mano bloccato in un deserto.

Rusty Heroes
Rusty Heroes
Infine il mio preferito: Mazinga Z.
E’ nella piscina di mia zia! 😛

Rusty Heroes

Rusty Heroes lo trovate sulla pagina facebook YuushiLand. Seguiteli se volete sapere dove siano finite le tette di Venus e la lettiera di Voltron.

Il Portinaio

E vi prego datemi notizie del gatto Giuliano. Non è che quelle merde di Mirko e Licia l’hanno abbandonato in un gattile?

 

FLORA FAUNA E SERENELLA

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Mia zia del Sud è venuta a trovarmi.
Ogni volta che arriva mia madre mi costringe ai lavori forzati, perchè deve trovare tutta la casa pulita.
A questo giro ho dovuto persino imbiancare la mia ex camera da letto e lavare il parquet a mano.

cenerentola

“Poi fai sparire tutte quelle cagate che hai sul mobile”
“E dove le metto?”
“Indovina?”
“Devo far sparire anche il vibratore dorato?”
“Non è mio!”
“Neanche mio”
“Allora è di tuo padre!”

La zia invece di portarmi le mozzarelle buone e qualche dolce tipico ha preferito cucinare con le sue manine il solito Soffritto, un sugo disgustoso con dentro frattaglie di maiale morto male. Ha un odore di morte, ma piace a mio padre, che però è malato diabetico e ha un piede (finto, visto che è amputato) nella fossa. Quindi questo piatto è veleno. In conclusione mia zia è un’assassina. 😛
Anche lei, come mia mamma, è mezza sorda. Parlare con loro è come stare in un centro amplifon. L’unica cosa che posso fare è annuire e fare discorsi semplici.
Mia zia è molto divertente, verace e a volte manesca.
Mi ricordo quando ero in vacanza con lei a Parigi. Mi ha beccato fumare insieme a sua figlia vicino a Cip&Ciop. Non vi dico la scenata in napoletano.
Cip è scappato con la coda fra le gambe, mia cugina è stata trascinata per i capelli fino al castello di Cenerentola e legata a una guglia come una strega. Io e Ciop invece ci siamo finiti la Marlboro light consci che ci avrebbe bloccato la crescita.
Mia zia manda tutti “affanGulo” con la G. E’ una che si fa scivolare tutto addosso, fa uno spezzatino con la panna pieno di calorie e oggi ha perso il treno di ritorno.

“Scusa ho letto 14:40 e invece era 13:20”
“La prossima volta vieni con la carrozza, come si usava nell’800”
“E tu sai dove devi andare?”
“AffanGulo” 😛

Ho dovuto aiutarla a ricomprare il biglietto alle macchinette mentre un abusivo con un dente solo cercava di abbindolarci.

“Fe Fofete fi aiufo fio”
“Scusa non capisco”
“Fe fofete fonfare un fietto foffo fafe fio”
“Ascolta Vitaldent, già non capisco mia zia quando parla che sostituisce la T con D e la G con la C, se ti ci metti anche tu”

Ci ha mandato affanFulo con la F. 😛

Tra il via vai all’ospedale per andare a trovare mio padre,  ho trovato il tempo per portarla insieme a mia madre sui Navigli di Milano.
Abbiamo fatto un aperitivo in un bar di merda, dove la camieriera confondeva le ordinazioni, ma soprattutto quella bizzarra di mia mamma ha esclamato davanti a un ciclista con pantaloncini attillati: “Gli si vedono bene tutti e due i coglioni!”
Ho sputato lo Spritz dal ridere!
Infine per riunire il trittico delle fate, ho sentito Mia san (QUI e QUA se volete leggere qualcosa su di lei) la mia amica giappo che è in Abruzzo a far vacanza e business.

“Ieri sera c’è stata tempesta qui”
“Mi spiace Mia san, spero non ti sia bagnata”
“Nooooo! Però cane di mio amico ha scappato
“Ahaahahhaahah”
“Noi cercato, ma non trovato”
“E’ morto?”
“Nooooo! Noi non mangiato”

Il Portinaio

 

VINCI UN VIAGGIO IN GIAPPONE (e buone vacanze a tutti)

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Ho chiesto il benestare a mio padre sul letto dell’ospedale.

“Posso andare via qualche giorno?”
“Dove?”
“Non posso dirtelo, l’ho promesso ai servizi segreti giapponesi”
“E’ lontano?”

E’ un paese misterioso. Ci abitano pochissime persone. Il comune aderisce a un associazione di vini, quindi immagino che siano tutti alcolizzati.
Pensano solo a bere!
Sono governati da una lista civica, ma in passato hanno “ballato” un po’ a destra e un po’ a sinistra.
Sicuramente i cittadini saranno stati ubriachi anche nel seggio elettorale.
Nel 1500 furono invasi dai turchi e ci fu un bordello che se lo ricordano ancora. Infatti ogni anno c’è una sagra con la tradizionale festa della Madonna del Rosario.
Pare fosse stata lei a liberarli dai cattivi kebabbari che erano arrivati con l’intenzione di aprire ristoranti e pizzerie.
Quando sarò lì cercherò più informazioni possibili, perché va bene la guerra tra la Madonna e il maligno, ma che adesso sia diventata pure un ammiraglio pronta a piegare truppe nemiche mi sembra un po’ soprannaturale.
Poi non me la immagino con il velo mimetico. 😛
Questo luogo ha dato i natali a un giocatore e manager della Major League di Baseball americana e a una presentatrice rai, nota per essere stata una delle amanti di Craxi.
Qui è in vacanza la mia amica giapponese Mia san. (QUI e QUA se volete leggere le sue avventure).
Le ho promesso inoltre di ritornare in Giappone il più presto possibile. Esiste un modo per farlo gratis: il concorso della JNTO “Fotografare il Giappone dei vostri sogni”.
Basta caricare sul loro SITO un’immagine che vi ricordi il Sollevante e una giuria decreterà la migliore il 15 di Settembre.
Avete tempo ancora fino a Ferragosto. Mi raccomando leggete bene il regolamento, niente scatti con persone vere o personaggi coperti da Copyright, niente cartoni animati o fumetti.
Il mio consiglio invece è: basta fotografare tavoli con sushi cinesi.
Spremete la vostra fantasia e in bocca al lupo.
Buone vacanze condomini! Ci rivediamo a fine Agosto!

Il Portinaio

“Papà quindi posso partire? Sicuro che non muori?”
“Tranquillo il mio vicino di letto è diventato tutto giallo. Il medico gli ha dato una settimana di vita!”

Ringrazio Enzo e Alessia per la foto “capolavoro” di copertina.

LA BELLA ADDORMENTATA VOL.1

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Da quanto ho capito in questa vacanza i pescaresi detestano i chietini perchè non sanno guidare, gli aquilani sono amici dei chietini e quindi danno dei “pisciaiuoli” ai pescaresi, quelli di Teramo non vengono considerati e gli abitanti di Lanciano sono un po’ individualisti.
Io ho un sacco di amici abruzzesi, ma nessuno mi ha mai detto: “Vieni in Abruzzo perchè è bello”. Ho dovuto aspettare la mia amica giapponese, che dopo 12 anni di vacanze nella terra degli arrosticini, mi ha convinto solo con un “Venga”.
Ok, vengo!
Sono arrivato verso le 8 di sera, dopo un viaggio tranquillo senza traffico e code ai cessi dell’Autogrill.
Mia san alloggia a Fara Filiorum Petri (QUI potete leggere il gemellaggio che sta facendo con la città di Sukagawa)
Lei si trova bene in questo piccolo borgo. E’ diventata una specie di divinità orientale che porta allegria, curiosità e soprattutto scambi culturali.

Noi però non ci siamo fermati qui, siamo andati a Tollo, che sta sulla costa, a 6 km dal mare.
Tollo non è un bel paese, ahimè è stato distrutto durante la seconda guerra mondiale,  ma ha una famosissima cantina e un museo del vino.
La cosa che balza subito all’occhio però è l’abuso di alluminio anodizzato color oro che deturpa le case.
Credo sia un problema di molte città italiane, che hanno subito un restyling da architetti e geometri impazziti senza nessun gusto estetico.
Prego dalla Portineria di agevolare una foto come esempio:

alluminio anodizzato

Affamati siamo andati in una delle pizzerie più famose del paese: “Le maschere”. (non che ce ne siano tantissime)
Ad accoglierci dei camerieri incazzati con la vita. Nemmeno un saluto, un sorriso, manco un accenno di compassione. Per Dio ho macinato chilometri per venire qui, sto spendendo tutti i miei risparmi di un anno e tu cosa fai? Mi sbatti il piatto sul tavolo e non mi dici nemmeno “buon appettito”.
Siccome sono un Portinaio, sono andato subito a spettegolare in giro su questo locale e gli abitanti mi hanno giustamente dato ragione sottolineando che sono un po’ antipatici, cari e che la pizza è pure un po’ pesante.


L’Abruzzo non è nota per una tradizione culinaria leggera e dietetica. I vegani vengono venduti come schiavi o usati come ingrediente segreto per il polpettone teramano, i vegetariani sono ghettizzati in quartieri e costretti ai lavori forzati. Qui si mangia la carne, scordatevi carote crude e sedani con pinzimonio.
Il mio incontro con gli arrosticini è stato un’escalation. Da 12 a 25 pezzi in pochi giorni. Volevo arrivare a 50, ma il problema di questa vacanza è stato il blocco intestinale. Che ci posso fare se sono un ragazzo sensibile di stomaco? Ogni volta che viaggio finisco nella farmacia di turno, ho più lassativi io che un reparto di medicina d’urgenza.
State attenti quindi. La pecora non si digerisce come una finocchio qualsiasi. Quella si insidia nel vostro ventre e inizia la sua transumanza intestinale. Sogni pastori che ti torturano, cani che cercano di riportarti all’ovile a suon di morsi e alla fine, dopo giorni di sofferenze, la carne si ricompone e sgravi un agnellino intero, che ti viene subito strappato dal grembo e cucinato sotto i tuoi occhi. Così tu piangi sia per il dolore del parto che per la perdita del tuo unico erede dal vello bianco.
Gli Abruzzesi quando vogliono sanno essere crudeli.
La città di Tollo per celebrare l’estate 2016 ha deciso di investire i suoi soldi invitando il noto cantante Povia.

Povia live
Ora non so se gioire per essermelo perso o mordermi le mani per non aver assistito al suo spettacolo di deliri da tuttologo di provincia.
Povia dovrebbe essere seguito da un bravo psicologo da tutti. I suoi social sono uno spasso di farneticazioni senza senso.
Le sue ultime “inascoltabili” hit sono “Era meglio Berlusconi” e “Al Sud” perle sonore che si possono ordinare insieme al suo Cd mandando una mail direttamente al cantante che gentilmente ti spedisce a casa il disco con un piccolo contributo spese. Una nuova idea di marketing geniale e moderna.
Povia si definisce indipendente, senza padrone e custode di verità che vengono discusse sul suo profilo Facebook con piccoli video (spesso a torso nudo).

Povia è noto per la canzone i bambini fanno ooh che non era stata ammessa al Festival di San Remo perché era stata eseguita durante un’altra manifestazione.

Povia ha vinto il Festival nel 2006 con la canzone sui Piccioni.

Povia è andato al Family day nel 2007 affermando che i Dico avrebbero sottratto fondi alle famiglie tradizionali.

Povia ha scritto negli ultimi anni su conversioni di omosessuali, eutanasia e spiritualità, sugli haters di internet e rapperminkia che lo diffamano.

Visto che è impossibile contestarlo perchè gli parte subito la brocca, allora provo a dargli altri argomenti che magari potrebbero ispirarlo.

1) Il dolore che si prova quando si sbatte il mignolo del piede sull’angolo del letto

2) L’alito del mattino

3) La condizione femminile in Iran durante la presidenza di Mohammad Ali Rajai

4) Il problema di cosa fare quando scadono i punti Fidaty, meglio prendere l’olio o il biglietto del cinema?

5) La raccolta differenziata discrimina di più medicinali o le lampadine fulminate?

6) L’abbandono dei Pokemon in autostrada

Mentre guardavo il poster di Povia, avevo in mano un sacchetto con tre cornetti alla crema e tre cagnetti randagi mi seguivano bavando sulle mie caviglie.
Appena ho mostrato loro il video “Scuole medie in Tour” di Povia sono scappati a gambe levate latrando “caiiiii caiiii” manco gli avessi minacciati di trasformarli in Ventricina.

Paese che vai, cantante che trovi.

nduccio abruzzo

Continua domani. 🙂

Il Portinaio

LA BELLA ADDORMENTATA VOL.2

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La signora che mi ha affittato casa in Abruzzo è molto carina, si chiama come mia cugina e ogni giorno mi regala prodotti dell’orto.
Ho osato mangiare un peperoncino con un po’ di pane e olio e ho perso due sensi. La lingua si è gonfiata, mi è calata la vista e ciao…mi sono risvegliato la mattina alle sei.
La città di Tollo è molto viva all’ora della colazione, ci sono in giro contadini che vanno nei campi, muratori, postini e signore che comprano il pane. Ho trovato al bar uno di Gallarate che chiacchierava amichevolmente con la barista, facendo un po’ il marpione.

“Se mi vuoi venire a trovare ti porto in giro per la mia città”
“Abiti a Milano?”
“Sì, Gallarate. Sono solo 10 minuti di auto”

Cretino! Intanto abiti in provincia di Varese. Ci vuole mezz’ora per arrivare dalle tue parti e l’unica attrazione che avete sono la pista della Malpensa e il negozio Sorelle Ramonda fuori dall’autostrada e poi che cazzo ci fai sveglio a quest’ora? Torna a dormire pirla!

L’Abruzzo è la regione verde d’Europa, ha 21 borghi menzionati nel Club “I borghi più belli d’Italia”. Secondo il mio amico di Popoli è il secondo paese che ha più eremi dopo il Tibet.
I cinghiali sono a volte un problema, possono causare incidenti di notte e danneggiarti il cofano dell’auto.
Sono il frutto di incroci con parenti austriaci o dell’est. Praticamente sono diventati dei Supersayan.
Io non ho mai incontrato un cinghiale però l’ho mangiato. E a distanza di giorni vive dentro di me come un alien.
Quest’anno a Pescara c’era il divieto di balneazione per via dell’inquinamento dell’omonimo fiume che sfocia nel mare.

L’Abruzzo è patria di D’Annunzio, dei parenti di Madonna e ahimè anche di Luca Dirisio.
A Lanciano c’è la famosa chiesa di San Francesco che conserva il Miracolo Eucaristico, ovvero una piccola urna contenente un’ostia trasformata in carne e vino mutato in sangue.

miracolo eucaristico
Sono andato a vederla perché ero curioso come un furetto davanti a una tana di un coniglio.
Di fianco a me c’erano tre anziane che pregavano ad alta voce, una sudamericana che fotografava l’ampolla soprannaturale e un’altra scema che si faceva i selfie con i figli.
Lo so che peccherò di blasfemia, ma a prima vista il famoso sangue ricorda un po’ la cacca di Petunia (noto cane famoso su questo blog QUI se volete leggere qualcosa su di lei) e l’ostia ormai un fungo secco. D’altronde il miracolo è accaduto nell’VIII secolo dopo Cristo, quando un prete biricchino mise in dubbio la sacralità della comunione e Dio lo punì facendolo cagare sotto.

calice miracolo eucaristico
Adiacente alla chiesta c’è un piccolo museo dove vengono mostrate tutte le analisi fatte nel corso degli anni che dimostrano senza nessun dubbio che dentro il reliquiario ci siano proprio un pezzo di carne e del sangue raggrumato.
Ma a Lanciano si vede che erano tutti diffidenti. Pare che un’altra donna, nel 1273, in preda a profondo scetticismo lanciò nel fuoco un’ostia che si trasformò in carne e spruzzò sangue fuori dal caminetto.
Questa ostia però è stata frammentata. Alcuni bocconi sono custoditi a Offida nelle Marche e piccoli crocchini nella chiesa di Santa Croce a Lanciano.

Roby fantini
Ma il vero miracolo è che in Abruzzo il Dj Roby Santini fa il botto nelle feste di paese con le sue canzoni folk western che inneggiano alla masturbazione, al sessismo e alla vita di campagna.


Paese che vai, prodigio che trovi.

Continua domani 🙂

Il Portinaio

 

Per sostenere le popolazioni vittime del terremoto che ha colpito il centro Italia, la Protezione Civile ha attivato un numero (45500) valido sia per telefonate che per sms.
Sul sito della Croce Rossa, www.cri.it, è possibile fare una donazione attraverso questo Iban: IT40F0623003204000030631681 con la causale “Terremoto Centro Italia”.
La Croce Rossa ha anche attivato il numero 065510 per donazioni dirette.
Si può invece donare il sangue all’ospedale Lellis di Rieti, dalle 8 alle 11.

Infine volevo segnalare questa giornalista, tale Federica Torti, che crede di essere Belen. Il suo commneto sui fatti che stanno accadendo con tanto di foto in posa è alquanto imbarazzante.

federica torti terremoto
Ma ci ha già pensato Selvaggia Lucarelli a punirla. Io riporto, come farebbe un Portinaio di tutto rispetto.

LA BELLA ADDORMENTATA VOL.3

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Il biglietto per accedere all’eremo di Santo Spirito a Majella costa 5 Euro. Una guida appassionata vi porterà nei luoghi dove dimorò Celestino V il Papa dimissionario. Il suo pontificato durò pochissimi mesi, ma lasciò una grande impronta spirituale in tutto il mondo.
Persino Ratsinger è innamorato di questo benedettino eremita, che non faceva altro che pregare e farsi i fattacci suoi per le montagne dell’Abruzzo.
Il Vescovo di Sulmona Angelo Spina, scoperta questa passione di Ratsy ha voluto omaggiarlo deturpando la cattedrale di San Panfilo con questo dipinto:

Cattedrale di Sulmona
E’ come se nella Cappella Sistina disegnassero Papa Francesco insieme a che ne so…Peppa Pig? Calimero? Siamo matti?
Questa Cattedrale ha mille anni!
E non contento l’egocentrico vescovo ha voluto anche un suo ritratto all’interno della chiesa a fianco dei suoi miti.  (notate Kanye West e Naomi Campbell vicino a Padre Pio).  Mi sa che questo punta direttamente al Vaticano. Attento Bergoglio che ti fa le scarpe.

papa
Queste “bellissime” opere sono state dipinte dall’artista Rodolfo Papa, ci tengo a sottolinearlo, mica che poi si offende e rischio querele o peggio scomuniche che sarebbe il dolore più grande per mia madre.
In Abruzzo puoi bere uno dei vini più buoni d’Italia, incontrare un orso e sciare guardando il mare.
A Pescara trovi anche carrelli della spesa legati a pali della luce.

pescara
Forse li usano per fare corse clandestine nei supermercati. 😛
A Ortona, durante la processione della Madonna, ho visto il sindaco accompagnato da un personaggio bizzarro.
Ho cercato in tutti i modi di scoprire chi fosse e alla fine, con la mia amica giapponese, abbiamo dedotto che:

1) E’ il vice sindaco corso in tutta fretta dalla spiaggia perchè si era dimenticato della funzione religiosa
2) E’ il vincitore di Mister Maglietta dentro i pantaloncini 2016
3) Ma come ti vesti??????

Ortona
Per guadagnare più soldi i parrucchieri di Francavilla usano mettere cartelloni in mezzo alla strada con pubblicità alquanto discutibili.

parrucchiere
Caro Massimo se hai avuto anni di esperienza in Tv perchè ti hanno cacciato? Ma soprattutto chi pettinavi?
A Canosa Sannita invece si cerca di promuovere il tradimento e lo scambismo con mezzi ormai superati: i giornaletti degli annunci per adulti.

canosa
Qesta foto è stata fatta in una delle vie principali. Canosa si vanta del fatto che i bambini giocano per strada, ma se dovessero vedere questa “comunicazione” editoriale mi sa che ci finiscono sulla strada. 😛
Per tutto il Chietino sono attaccati adesivi di un certo Gianni Liani che denuncia di essere stato picchiato selvaggiamente dai carabinieri. L’accusa è di spaccio e il ragazzo si difende sui social urlando la sua innocenza.

francavilla2francavilla

Pare sia una guerra che dura da anni a suon di querele, denunce e soprattutto video caricati sul canale di Gianni. Speriamo che si risolva al più presto e che giustizia sia fatta a prescindere dal colpevole, sennò rischiamo di vedere intasato Youtube.
Infine vi segnalo il luogo più spirituale che ho visitato: Il Santuario di San Gabriele. Avamposto cattolico sotto il Gran Sasso dove orde di fedeli arrivano in massa per venerare il giovane appartenuto alla Congregazione della Passione di Gesù Cristo.

E qualcuno ha voluto fare di più. Dedicargli un musical. Potete trovarlo in Dvd nello shop di fianco alla basilica.

L’Abruzzo è la bella addormentata d’Italia. Sono partito senza darle il bacio del risveglio, ma ho lasciato lì una giapponese per destarla dal suo lungo torpore. Senza bacio però,  sennò diventa una messa in scena lesbo. 😛
Ringrazio le mie guide personali: Gabriele, Beatrice, Antonella, Aya e Danilo. (per gli altri post QUI e QUA)

Il Portinaio


Nowhere to run, nowhere to hide
From the look of love, from the eyes of pride
Nowhere to go, no place to run
From the look of love, now I’ve come undone (M.C.)

 

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA

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E’ passato solo qualche anno, quindi posso dire di avere ancora la mente fresca. 😛
Mi ricordo che mi accompagnarono mia madre e mia zia. Doveva essere il mio giorno, quello di passaggio dalla fase anale gioco alla orale“mò è finita la pacchia e ti tocca studiare per 18 anni e forse più”, ma quelle due malefiche si erano vestite uguali, con lo stesso identico abito. Viola, con rose e decori dorati. I miei compagni prima di conoscermi pensarono fossi il figlio di due lesbiche.
Primo trauma.
In classe eravamo tantissimi. C’era la veneta super secchiona e snodata come una lucertola, il bullo scoreggione, il disabile, il nerd americano, l’invidioso caratteriale, la cicciottella simpatica e il nanetto.
Forse mi avevano iscritto in un Circo a mia insaputa. Perdindirindina ho pensato. Adesso mi venderanno a qualche schiavista in cambio di qualche cammello e due barboncini ammaestrati. Vivrò nella roulotte e mangerò solo cibi in lattina.
Poi entrò la maestra e ci fece subito pregare: Ave Maria, Padre Nostro, L’Etero riposo e il Credo. Io ne sapevo a malapena una.
Così per cinque anni.
Vi prego Orfei compratemi subito!!! Prometto che non piscerò nella tana delle tigri e non libererò gli elefanti, ma portatemi via da questo inferno ecclesiastico.
Ho ritrovato i miei quadernetti in cantina insieme alle vhs porno di mio padre.

“Mamma posso tenerli?”
“Sei un maniaco?”
“Mi ricordano quano ero piccolo”
“Schifoso”

Ovviamente quella credeva che stessi parlando di “Bionde estreme orgia a colori” e di “Casalinghe ingorde appese al citofono”.

“Le vsh sono di tuo marito”
“Non è vero”
“Sì è vero”
“Non è vero”
“Sì è vero”
“Non è vero”
“Me l’ha detto mia cugina che il papà si trovava sempre con lo zio e un suo amico il sabato pomeriggio per guardare le nuove uscite hot”

Silenzio.
In effetti mia mamma pensa di vivere in una famiglia di candidi angioletti.
Mi ha proibito, dopo il bordello che si è scatenato con lo zio (QUI se volete leggere) di scrivere qualsiasi cosa su di noi.

“Nemmeno su tuo nonno maniaco?”
“No!”
“Delle trame losche per l’eredità?”
“No!”
“Di quando tuo marito è stato processato per incauto acquisto?”
“Provaci e ti brucio tutta la collezione di gommine del Mulino Bianco”

Niente mi tocca parlare della maestra. Che due maroni.
E’ ancora viva. E’ una brava donna, ma il mio problema con la religione nasce da lei.
Questo è il regalo che mi aveva fatto quando avevo “accettato dentro di me il corpo di Cristo”.

Un libro su come vivere in Africa.

crocifissione
Ma no!!!! Io sono cresciuto con Bim Bum Bam e le ragazze Cin Cin, in classe eravamo piccoli paninari e sfitinzie e volevamo bere la “Milano da bere”, non intristirci con immagini del colonialismo e di povere bestie uccise durante i bracconaggi.
Ma niente dovevamo conoscere la sofferenza, gli emarginati e soprattutto pregare, pregare e pregare.
Ogni giorno eravamo obbligati a scrivere un pensierino, ma se non osavamo mettere Cristo al centro prendavamo un voto basso.

crocifissione
Sembravamo una classe di novizie. Io a un certo punto volevo prendere il velo.
Disegnavamo solo immagini che rappresentavano la passione di Cristo o la sofferenza della Madonna.

disegno natale
Ma un giorno mi sono ribellato, forte della partecipazione di mia cugina a Drive in, disegnai Heather Parisi.

heather parisi
Mi aveva messo “Abbastanza Bene” e guardato come se fossi il demone tentatore che voleva portare la classe in un turbinio di peccati lascivi disegando una ballerina desnuda.

“Chi è?”
“Eter Parisi”
“Intanto non si srive così e poi vedo che l’hai disegnata con il reggiseno di fuori”
“Capita quando si balla””
“Portami il diario che scrivo due parole a tua madre”
“Io amo Ester Parisi”
“Si dice Heather somaro!!!”

La nostra maesta ci insegnava la tolleranza. Mi ricordo un tema sul razzismo, dove io descrivevo gli africani come il popolo del mistero, perchè solo a loro era dato vedere le stelle. Un concetto contorto che non ero riuscito a spiegare. Volevo dire che solo nel buio delle notte puoi vedere il firmamento celeste, ma siccome non avevo citato Dio, San Giuseppe o i Re magi questo fu il suo commento:

 

crocifissione

Stronza!
Cercava a suo modo di farci crescere senza discriminare nessuno. Ci chiedeva spesso come la pensavamo sui fatti di cronaca e nonostante la sua limitata visione del mondo è stata una buona insegnante.

crocifissione
Sì lo so è un calvario. I miei quadernetti sembrano delle piccole bibbie scritte da bambini soggiogati da una madre badessa.
Ma alla fine sono divertenti.
Odiava il giudizio. Diceva che dovevamo fermarci  a pensare e prima di parlare dovevamo conoscere il passato di chi ci stava di fronte. Sennò Gesù ci avrebbe punito.
Il pensierino qui sotto aveva creato in classe un po’ di scompiglio, perchè tutti i compagni dovevano descrivere il proprio vicino di banco senza dare un giudizio morale.
Dovessi farlo oggi con i miei parenti sarebbe un disastro.

descrizione persone
Se pensassi a mio zio lo descriverei così: E’ alto nella media, è un guerrafondaio, mi ucciderebbe sedutastante e pensa sempre di aver ragione.
Così mia mamma, così mia zia.
Se l’avessi descritto 30 anni fa avrei detto: è il mio zio preferito perchè è giovane, ama i cani ed è invidioso della famiglia di mio padre perchè è ricca. 😛
Lo so, sono un inzighino.

descrizione persone
Di mia cugina noto subito il colore dei capelli finti che sono diversi da quelli veri, il suo viso che ringiovanisce a suon di punture di botox e le sue tette enormi.
La mia maestra ogni tanto la sento al telefono, perchè chiama ancora mia madre per gli auguri di Natale, Pasqua e Ferragosto.
E’ vedova, non ha parenti e vive sola.
Vorrei chiederle dove ho sbagliato, ma poi rileggendo i miei quadernetti ho capito.
Ho capito che se hai un problema è meglio risolverlo subito  e di non lasciarlo incancrenire come hanno fatto tutti i miei parenti. Che la verità non è motivo di vergogna, che il benessere non va a braccetto con il profitto e che pregare in questo periodo conta poco.
Incomincia il nuovo anno scolastico in Portineria. Abbiamo in cantiere grosse novità. E a mia madre ho strappato una promessa. Non parlerò più male di loro, ma malissimo. 🙂
Sempre con dovuto rispetto e una discreta dimestichezza lessicale. 😛

Il Portinaio

descrizione della mamma
Mi ero dimenticato di scrivere che è anche un po’ permalosa, impositiva e dice sempre “porca troia”. 😛


LUCCIOLE GIAPPONESI

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Estate 2016
Un gruppo di fotografi giapponesi si è nascosto nei boschi durante la stagione delle piogge per catturare un momento magico: l’arrivo delle lucciole.
Il risultato è un altro mondo, invisibile agli occhi.
Oggi sono romantico, poi ho scoperto che in inglese si chiamano fireflies. Ah! Non si smette mai d’imparare. Ora finalmente potrò dire “The firefly is on the table” 😛
Vi lascio alle immagini. Parlano da sole.

Il Portinaio

yu-hashimoto

yasushi-kikuchi

miyu

hm777

hm777

hiroyuki-shinohara

fumial

Credits ®
Yu Mashimoto, Hiroyuki Shinohara, Yasushi Kikuchi, Fumialさん, Soranopa, Miyu, Hm777

I PRESERVATIVI ALLA “PARMIGIANA” (Condom Emoji)

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Pare che l’emoji della melanzana sia il più usato dagli anglosassoni per identificare il pisello nei messaggi di Whatsapp.
La banana ormai è obsoleta, meglio il frutto viola, più possente e vigoroso, ingrediente principale della nostra parmigiana, ma anche della Moussaka e del Baba ganoush.
Peccato che se il pistolino assomigliasse a una melanzana sarebbe in necrosi avanzata.
Durex ha lanciato la campagna “Emojii” con la bufala dei preservativi al gusto “eggplant” (melanzana in inglese – oggi ho imparato un’altra parola nuova 😛 ) per sensibilizzare l’opinione pubblica all’uso del preservativo e all’introduzione dell’emojii condom sui social e sui cellulari.

Detto questo c’è chi ha fatto di peggio.

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Il Portinaio

OBLIVION

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Nell’estate del 1991 mi sono tirato la zappa sui piedi.
Invece di andare in vacanza con i miei genitori come qualsiasi minorenne o preferire una scuola all’estero per migliorare l’inglese ho scelto i miei carissimi zii paterni accompagnati dalla cuginetta demoniaca.
Stavamo in un hotel super lusso di Cervinia, roba da ricchi, con camere da letto grandi come bilocali e vasche idromassaggio con campioncini per la toeletta.
Io però ero finito nelle stanze dei camerieri, perché non c’era più posto, ma siccome non volevano rimandarmi a casa mi fecero un prezzo di favore, invece di pagare 250 mila lire al giorno spendevo 100 mila per un loculo con un lavandino e il cesso in corridoio.
Perché non sono andato in campeggio insieme ai tedeschi zozzoni? Non voglio stare qui con i borghesi ricchi.
Mio zio passava tutto il giorno a vessarmi manco fossi un pungiball. Mi vomitava tutto il rancore che aveva contro la famiglia di mia mamma. Io accusavo i colpi e continuavo a mangiare la pasta dell’ottima cucina dell’hotel. Ogni giorno cercavo di evitarlo, scendevo tardi a colazione, pranzavo in un nano secondo e la sera scomparivo sotto le lenzuola. Tutti i miei movimenti erano monitorati e giudicati.
Perché non sono andato a Rimini con la nonna? Al massimo sarei finito drogato in qualche discoteca con degli svedesi alcolizzati.
Mia zia giocava a carte.
Ma è stata la cugina demoniaca che mi ha fatto capire di aver sbagliato tutto.
Una sera mossa da compassione mi ha portato a ballare con lei.
In discoteca abbiamo incontrato due sue amici. Uno normale e l’altro ubriaco.
Dopo due ore di noia totale avevano deciso di andare a bere una grolla in uno dei peggiori bar della Valle.
Ora, se ti porti dietro un minorenne e hai la responsabilità di proteggerlo con chi lo mandi in auto?
Via al televoto:

1) Lo porto con me perché essendo figlio unico se dovesse succedergli qualcosa perderei la testa in men che non si dica
2) Lo lascio all’avvinazzato che manco conosco bene e spero che sopravviva
3) Lo riporto in Hotel e me ne vado da sola al Casinò di Saint-Vincent a giocarmi la tredicesima

Per me era stata scelta la seconda opzione.
E avevo pure la sorpresa. L’alticcio signore era un maniaco, che invece di seguire il gruppo aveva deciso di portarmi nei luoghi oscuri di Cervinia.
Dopo aver tirato il freno a mano mi ha guardato come Hannibal Lecter davanti a un fegato umano, ha allungato la mano verso la mia gamba e io credevo di morire. Ma l’adrenalina ha fatto il suo, con un gancio degno di Cassius Clay l’ho rispedito a far compagnia al finestrino, sono fuggito per la valle e non sapevo dove andare.
Vedevo solo nero, sentivo il cuore nelle tempie e correvo verso le luci del paese.
E se mi avesse ammazzato, violentato e bruciato? Già vedevo mia madre al Tg1 piangere come una pazza e mettersi a favore delle telecamere con il suo profilo migliore.
Le avrei dato il suo quarto d’ora di celebrità, magari sarebbe andata a Domenica in o da Maurizio Costanzo Show. Però ci tenevo alle penne, quindi cara mamma fanculo.
Arrivato in Hotel sono corso subito dalla zia, che stava giocando a carte.
Le ho raccontato tutto.
Mi ha guardato e con una pacca sulla spalla mi ha sussurrato “Non dire niente a tua mamma”.
A mia cugina non passò neanche per l’anticamera del lobo temporale l’idea di scusarsi. Aveva riso e fatto spallucce, dando la colpa all’alcol e alla mia presenza sexy.
Il giorno successivo avevo organizzato la mia fuga dall’albergo, con il figlio del proprietario riuscì a sgattaiolare senza farmi vedere. Dopo aver caricato le valige sull’auto mi chiese: “Dove ti porto?”

“Nella vallata di fianco ci sono i fratelli di mia mamma”
“Lo sanno che stai arrivando?”
“No! Piuttosto rimango davanti allo zerbino ad aspettare”
“E cosa dico ai tuoi zii?”
“Che ho avuto un’improvvisa chiamata da Gesù e mi sono ritirato nel convento dei Frati Cappuccini di Châtillon”

Bene. Adesso potrò rifugiarmi dai parenti che mi vogliono bene, nessuno mi giudicherà, non verrò tormentato per colpe che non ho, potrò finire la mia vacanza in modo rilassante e se sarò fortunato riuscirò a vedere qualche marmotta, magari anche quelle che confezionano la cioccolata. 😛

“Scusaci nipote, abbiamo appreso che stai vivendo una situazione stressante e che vorresti andartene via. Prendiamo atto di quello che ti è successo e abbiamo deciso tutti insieme che non puoi rimanere con noi. Non c’è posto!”
“Ti prego zio dormo nella vasca”
“E dove ci laviamo?”

Sono tornato in Hotel con la paura di essere beccato, ma il figlio del proprietario mi aveva fatto passare dalla scala antincendio e dopo aver rimesso tutto in ordine sono sceso al bar come se nulla fosse.
Lo zio mi aspettava con la sua lingua biforcuta, mia zia giocava a carte e la cuginetta era ripartita.
L’estate finì con una mega lite al ristorante dove mi si accusava si essere un mollaccione senza prospettive e che il massimo a cui avrei potuto aspirare sarebbe stato fare il parrucchiere.
Ho risposto male a mio zio. Mi sono preso una sberla e sono fuggito di nuovo, questa volta avevo veramente paura di essere ucciso. 😛
Quando ritirai con i miei amici le foto delle vacanze scoprì che quelle che credevo di aver fatto a mia cugina senza rullino erano state fatte con il rullino.
Tutti videro la mia parente in déshabillé. Poi lo raccontarono ai loro compagni di scuola, che lo raccontarono alle professoresse, che lo raccontarono ai vicini di casa, che lo raccontarono ai loro dirimpettai, che lo raccontarono ai loro famigliari.
Mia cugina cavalcò l’onda di questo scandalo facendomi passare per uno stronzo. Da oppresso ero diventato carnefice.
Tutti i maltrattamenti che avevo subito sparirono con un colpo di spugna.
Le prove però potevano svanire insieme alla memoria di tutti.
La foto l’ho bruciata nel camino di mio nonno, sperando che un buco nero ingoiasse ricordi e ogni traccia di quell’estate. Volevo l’oblio.
Tiziana Cantone è morta qualche giorno fa. Ho letto che Selvaggia Lucarelli ha punito un ragazzo che ha gioito della scomparsa della ragazza

selvaggia lucarelli tiziana cantone
ho letto le scuse tardive di Linus sul suo blog e notato qualche coglione che per paura di essere beccato ha cancellato i suoi post pensando di pararsi il culo, senza fare i conti con la memoria di Google.

bitchy tiziana cantone
Io non colpisco chi non sa difendersi, preferisco qualcuno che mi tenga testa. Non capisco l’origine della viralità e mi spaventa di più il complice che il carnefice.
Nessuno si ricorda più cosa è successo nell’estate del 1991, la foto è diventata polvere e la memoria pure.
Restano da qualche parte i negativi di quella vacanza a ricordarmi del mio passo falso e di quello degli altri.

Il Portinaio

L’INSEGNANTE PERFETTO

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La mia professoressa d’inglese delle superiori era nota per avere un occhio verde e l’altro metà azzurro e metà marrone. Pareva un camaleonte.
Non era molto portata all’insegnamento e in più diceva di essere allergica al gessetto.
Il genitivo sassone e il present perfect l’abbiamo imparato con i segnali di fumo.
Non c’era verso di farla alzare dalla sedia. Per lei la lavagna era solo un quadrato nero, nonchè fonte di tutti i suoi mali. Avevamo provato a regalarle un paio di guanti sterili, ma quella diceva che il gesso poteva entrare nelle narici e provocarle l’asma.

“Prof vuole una mascherina?”
“E’ inutile. Il  solfato di calcio bi-idrato potrebbe intaccarmi le cornee”
“Degli occhiali da sole?”
“Sono a rischio anche i miei bulbi piliferi dei capelli”
“Un casco?”
“Potrei perdere l’udito”
“Crepa!”

Il giorno che annunciò la sua gravidanza fu festa grande in classe. Alzammo la bandiera dei pirati con scritto un bel “Fuck you” in rosso.
Al suo posto arrivò una donna burrosa tanto carina e dolce, che ci mise pochissimo a capire che eravamo delle capre.
A nulla servirono le nostre suppliche.

“Professoressa non ci bocci”
“Dovete dirmelo in inglese cani!”
“We do not bocci teacher”
“Ma che lingua parlate ignoranti?”

Hirotaka Hamasaki, aka Hamacream,  è un insegnante di arte giapponese che ama riprodurre capolavori della pittura sulla lavagna. Ammirate il Guernica di Picasso, la riproduzione fedele dell‘Ultima cena e la perfezione della Grande onda di Hokusai.
La chiamano Kokuban art, successo made in Japan che sta diventando virale in tutto il mondo.
Il professore potete seguirlo su Twitter QUI e su Instagram QUA.
E il mio inglese prometto di migliorarlo. 😛

Hirotaka Hamasaki

kokuban art

kokuban art

kokuban art
Hirotaka Hamasaki

Hirotaka Hamasaki

hamacream
Il Portinaio

IL TRENO DEI DESIDERI (2° classe)

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L’anno scorso sono andato all’lHobby Model Expo di Novegro, fiera del trenino e affini nel ridente paesello che sorge di fianco alla pista dell’aeroporto di Linate.
A questo giro mi sono aggregato a degli amici appassionati e collezionisti, facendo finta di essere un’ossessionato del vagone.
Per arrivare in loco ho deciso di prendere i mezzi, perchè ho un’anima green e voglio vivere in una città pulita.

“Mi presti l’auto? Devo aiutare mia madre a fare il trasloco”
“Veramente mi servirebbe per andare in un posto lontanissimo”
“Ma è una questione di vita e di morte. Ti regalo dei paciocchini usati”
“Va bene. Ma come ci vado in Fiera?”
“Con il tram”
“Non so come si prendono”

Dio mi fulmini per la mia ignoranza in materia di mezzi di superficie.
Alla fermata un gentile vecchietto d’altri tempi mi avvicina con aria guardinga.

“Sei italiano?”
“No! Sono cinese”
“E’ qui che passa il torpedone 90”
“????”

Dopo aver guardato su google il significato di torpedone ho risposto cortesemente.

“La mia risposta è affermativa signore dall’aria vissuta. Qui passa la 90”
“Che bei baffi che porti, li aveva mio padre a inizi 900”
“Io sono la reincarnazione di suo padre”
“Cosa?”
“Niente! Era una battuta”

La 90 è il tram più famoso di Milano.
Puoi trovarci ogni etnia. Donne islamiche con il velo, cinesi che guardano sul cellulare massaggiatrici maliziose, africani travestiti da rapper o rapper travestiti da Beyoncè. Gli italiani si lamentano spesso per l’odore di umanità.
Mentre ero seduto di fianco al finestrino a farmi i fatti miei due anziani  si lamentavano del fatto che nessuno lasciasse loro il posto.

“Che maleducati. Dovrebbero alzarsi tutti. Prima gli italiani”

Io ho sorriso.

“Vuole sedersi signora?”
“No. Non posso lasciare i sacchi della spesa incustoditi”
“E’ sicura?”
“Non si può più vivere qui”
“Allora siccome sono italiano posso rimanere seduto?”

E vaffanculo vecchia razzista!

Dopo 7 fermate ho visto:

1) un attempato volare per terra e finire in mezzo alle gambe di un’ ecuadoregna
2) un ragazzino che ballava danze caraibiche
3) tre teenager che parlavano dei problemi d’identità sessuale che hanno le band musicali moderne
4) Un ragazzina che mostrava le foto che aveva fatto insieme ai The Kolors, gruppo vincitore di Amici 2015

Ahimè in Corso 22 Marzo ho dovuto cambiare tram. Peccato perchè stavo prendendo quello strano odore di cumino che pare tenga lontano tafani e zanzare.

Il tram 73 porta direttamente all’aeroporto e poi continua il suo giro nei paeselli limitrofi. Tra le sue fermate c’è anche la Fiera di Novegro, ma per colpa della mia vergogna sono sceso agli Arrivi dell’aeroporto. Ho iniziato a vagare in mezzo a silos, parcheggi dei taxy, benzinai e tangenziali. Sembravo un cinese.
Dico questo perchè una volta sull’A4 ho visto un orientale che camminava con una bicicletta scassata sulla corsia di emergenza.
Ora lo so che finirò perduto fra le campagne in balia di malintenzionados e mostri famelici.

Sono arrivato all’ingresso del Model Expo dopo 23 minuti, con muschi e licheni sotto le ascelle, il logo di Batman di sudore sulla schiena e la pelle secca per lo smog.
Il biglietto costa 12 Euro. 2 in più dell‘anno scorso e senza manco la consumazione! Che merde!
I miei amici mi aspettavano a uno stand di un noto marchio di trenini. Ci ho messo mezz’ora per trovarlo. E’ tutto uguale qui dentro!
Ho fatto subito una gaffe con gli amici degli amici.

“Treno anche tu?” (sicuramente volevano domandarmi se fossi appassionato di ferrovie e affini)
“No, sono venuto in pullman. Una faticaccia sto tutto madido di sudore e di scarichi di cherosene”

Non mi hanno più cagato per tutta la giornata. In effetti qui dentro l’argomento è uno solo. Non puoi osare chiedere “Come stai?” perchè non gliene fotte a nessuno.
Qui devi contrattare il prezzo, fare PR con i collezionisti, accaparrarti il pezzo più ambito, conoscere i prezzi di ogni vagone ed essere a conoscenza di tutte le nuove uscite.
E ora che faccio?
Di solito giro per gli stand a fotografare di nascosto oggetti bizzarri. Anche a questo giro è andata bene.
Ho trovato una matta che vendeva delle Barbie e sono uscito pazzo davanti a questa:

barbie-con-vibratore
Tra gli accessori le ciabatte infradito monochrome, la maschera di Big Babol e cetrioli, una comoda ciocca fucsia per serate trasgressive e quel coso che non capivo cosa fosse. E’ un vibratore vero?
La moda dei droni sembra non attecchire più di tanto, io non ne ho mai visto uno volare. Ma nelle fiere ci sono almeno 3 o 4 stand che li vendono. Ci sono di tutte le dimensioni. E per non fare torto a nessuno ecco il modello per bambine:

elsa-drone
Elsa di Frozen tarocca legata a 4 eliche. Sembra una povera principessa sotto tortura.

“Dacci i gioielli nobile troietta, il popolo ha fame”
“Noooooo vi prego!!!”
“Presto boia lega le sue braccia alle eliche e facciamola volare nel burrone del diavolo”
“Maledetti poveri! Non è colpa mia se sono nata ricca”

In fiera bisogna stare attenti anche a camminare. Perchè ogni tanto spunta qualche nostalgico delle guerre con il suo carrarmato pret a porter.
Qui sotto potete vedere l’addetto alle pulizie che lasciava passare un cingolato color crema mentre scopava.
La sua faccia ve la descrivo io: “Ma sti poveri pirla invece di stare qui a giocare con i trenini non possono andare a casa a scopare?”

fiera-novegro
A un certo punto ho visto un uomo di mezza età con uno scatolone in mano. Era circondato da un sacco di persone. Tutti guardavano dentro la scatola commossi.

“Permesso permesso…state regalando gattini orfani?”

No. Erano vagoni pronti per essere fotografati come modelle durante uno shooting.
I miei amici mi hanno ignorato e letteralmente dimenticato davanti allo stand che vendeva trulli fai da te.

plastico-trulli
Meglio sparire.
Sono corso nel padiglione dedicato ai plastici, che è uno degli hobby più belli che esistano.
Si possono ricreare interi quartieri e mondi con trenini che non fanno mai ritardo. Un’utopia.
Credo sia il sogno di tutti i collezionisti avere una stanza dove costruire montagne, binari, città e gallerie. Ci sono negozi specializzati in questo. Vendono qualsiasi cosa persino i bagnanti da mettere sulla sabbia con tanto di asciugamano e sdraio.
Il premio genio dell’anno è andato al plastico con tanto di prostitute che battevano sotto un ponte.

plastico-trenini-prostitute
Io però stavo cercando il sorcio morto.
I miei amici mi hanno raccontanto che uno degli standisti ha trovato un topo mummifficato dentro uno dei moduli che servono per costruire i plastici. E siccome non voleva buttare via il lavoro di anni ha preferito ricreare degli scavi archeologici con tanto di Alberto Angela & C + cadavere del povero ratto. Questo si merita l’oscar!

plastico-trenino-topo-morto
Tutto orgoglioso sono corso con la foto dai miei amichetti, ma loro erano troppo indaffarati a parlare di motrici e non mi hanno degnato di uno sguardo.
Un ragazzo si è avvicinato e mi ha chiesto: “Che scala collezioni?”
“Io ho dei treni delle Micromachines”

Si è aperta una voraggine e sono stato risucchiato nel limbo degli ignoranti.
Ora vivo in un mondo parallelo e vengo ucciso ogni giorni così:


Il Portinaio

Per la prima classe cliccate QUI

L’IMBARAZZO TELEVISIVO

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Sono stato via qualche giorno per lavoro e al mio ritorno scopro che:

  • La gente continua a guardare il Grande Fratello
  • Mia mamma è pazza del telefilm Rimbocchiamoci le maniche
  • La Brigliadori è una cosplayer

eleonora-brigliadori-pazza

Siamo attaccati alla Tv come se fosse un respiratore.
E’ argomento di discussioni al bar, indigna le persone, ti fa guadagnare un sacco di soldi e usata in modo terapeutico concilia il sonno.
Io ahimè non la guardo quasi mai, sono fuori dai giochi. Il mio blog è cercato con parole chiave assurde e ogni tanto qualcuno mi suggerisce “Perchè non parli di Pechino Express? Perchè non guardi la tv? “
Perchè sono povero!
La mia televisione era quella che tenevano i miei genitori in cucina prima di essere operati alla cataratta. Si lamentavano sempre che non riuscivano a vedere i colori nitidi.
Ho cercato di convincerli a guardarla in bianco e nero, come negli anni 60. E poi di andare anche al fiume a lavare i panni e di costruire un pollaio in giardino, ma la mia idea di ritornare indietro nel tempo non ha attecchito. Risultato: hanno parcheggiato la tv in garage. Ma siccome io non ce l’avevo sono andato a raccattarla e l’ho messa nel mio piccolo salottino.
Quegli infami dei miei però non mi avevano avvertito che era veramente rotta.
Il telecomando funziona solo dal 4 al 9, i programmi saltano e ogni tanto si spegne da sola come se fosse impossessata da qualche poltergeist.
Quindi per vedere alcuni programmi mi tocca andare dai vicini, che mi hanno già soprannominato invadente meridionale, ma loro hanno una 55 pollici in 3d che ti vedi pure Maria De FIlippi uscire dallo schermo e andare in cucina a fare il caffè.
Non posso sempre approfittare di loro. Già mi sopportano quando li obbligo a subire San Remo e X Factor, non posso certo obbligarli a guardare trasmissioni come il Grande Fratello Vip e Chi l’ha visto?.
Così alcune info le prendo da Twitter, che in tendenza  ha spesso hashtag legate al mondo televisivo.
In questi giorni non si fa altro che parlare degli inquilini della casa di Mediaset. Pure il Corriere e Repubblica fanno a gara a mettere video nelle colonnine di destra, quelle di solito dedicate ai gattini e agli atterraggi di fortuna degli aerei. Dev’esserci qualche accordo economico perchè non mi spiego questa loro ossessione nel mostare Valeria Marini struccata e Pamela Prati in preda a crisi di panico.
I protagonisti del GFV sono dei morti di fama e questo l’avevamo capito tutti, ahimè nessuno di loro ha una staccio di laurea, un percordo di studi decoroso, manco un corso di cucito.
E siccome la tv è lo specchio del paese eccoci serviti.
Si è urlato allo scandalo per le esternazioni sessiste e omofobe di Clemente Russo.
Grazie a Bettarini abbiamo scoperto che la Parodi è cornuta e che a lui piace giudicare le donne con cui va a letto, manco fosse un agente di attrici hard.
Quando ero piccolo a scuola subivo sempre atti di bullisimo da un paio di compagni che avevano due cognomi e che erano di origine lombarde. Mi prendevano in giro per le mie origine meridionali. Io facevo di tutto per avere delle fattezze ariane. Mi rasavo i capelli, non mi abbronzavo, mi strappavo tutti i peli dalla faccia, ma ricordavo più un “terrone con l’ittero”.
Tutto questo per colpa di Bossi, che in quegli anni imperversava in tv con le sue campagne contro i “terun”.
Non abbiamo fatto dei gran passi.
Io mi sono accettato per come sono, coi miei colori ambrati e le barbe magrebine, ma ai più deboli cosa succederà?
Chi difenderà le donne dai Bettarini di quartiere? Chi vendicherà le offese subite da quel Bosco che io non conosco? (scusate la rima)
Non c’è punizione. Questi personaggi animeranno i salotti di Barbara D’Urso per qualche mese, poi forse finiranno a presentare feste paesane di Miss periferia, inaugureranno Centri Commerciali in Brianza e se saranno fortunati potranno aprirsi con i risparmi di una vita un localino che fallirà entro un anno per poi rientrare in tv a piangersi addoosso.
Se cambiamo canale non avranno più potere, se non gli diamo Like non subiremo più la loro presenza.
Questo è il nostro castigo e un mio piccolo consiglio.

Il Portinaio

Qui uno dei messaggi privati che si sta beccando Eleonora Brigliadori dopo il servizio fatto dalle Iene. Va bene che è pazza e dovrebbe essere rinchiusa in un centro d’igiene mentale, ma qui stiamo degenerando con minacce e insulti volgari. Ma d’altronde se lo fanno al Grande Fratello Vip…

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“e paghiamo per sentirci
uguali a qualcuno che non ci assomiglia mai” (Otto Ohm)

L’ARTE DI PAWEL KUCZYNSKI

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E’ nato a Stettino, che non è in provincia di Latina, ma è una città polacca che conta 400 mila abitanti.
Stettino in casciubo (i casciubi sono una popolazione appartenente al gruppo degli Slavi occidentali diffusa nella regione della Pomerelia in Polonia) si dice Szczecëno, in latino Stettinum, in tedesco Stettin e nella sua lingua madre Szczecin che sembra più un codice fiscale.
Dopo una piccola lezione di geografia stramba posso presentarvi l’artista Pawel Kuczynski,
vero talento dall’anima pacifista.
Le sue illustrazioni sono un manifesto della società moderna.
Critico contro il sistema, Pawel disegna un mondo ammalato e cannibale.
Siamo vittime del Wi-Fi, schiavi del cellulare, razzisti, carnivori e guerrafondai. Ci offendiamo per i commenti su facebook, crediamo alle bufale e seguiamo la massa.
Pawel ha vinto centinaia di premi, si definisce un illustratore satirico e ha ancora un’anima pura.
La Polonia ha una nuova star, dopo  dopo Karol Wojtyla. 😛

Pawel Kuczynski facebook Pawel Kuczynski no racism Pawel Kuczynski Pawel Kuczynski Pawel Kuczynski war Pawel Kuczynski cat Pawel Kuczynski twitter Pawel Kuczynski tv Pawel Kuczynski starwars Pawel Kuczynski mobile Pawel Kuczynski Pawel Kuczynski pikachu Pawel Kuczynski Pawel Kuczynski Pawel Kuczynski art

QUI la sua pagina Facebook
QUA se volete comprare le stampe delle sue illustrazioni

Il Portinaio


M’HANNO BOCCIATO

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Il mio curriculum scolastico è alquanto discutibile.
Essendo stato bocciato due volte, in famiglia sono considerato un somaro.
Non che i miei parenti abbiano ricevuto lauree ad honorem.
La prima è mia madre, che tutti gli anni a Settembre, il primo giorno di scuola, racconta alla nipotine delle sue amiche di aver vinto il premio per il più bel tema d’Italia.
Le avessero dato dei soldi o dei crediti formativi. Solo un libro e pare una menzione alla radio.
Però l’hanno bocciata in prima elementare, che manco le capre. 😛
Lei sostiene che era colpa della maestra. E si sa è sempre colpa della maestra.
Pare la picchiasse per le sue origini merdionali, ma soprattutto perchè non portava i fiori a scuola.
Era usanza nella sua classe una sorta di sorteggio.
Chi vinceva doveva portare omaggi “petalosi” all’insegnate, che era soprannominata la iena.
Vai a sapere se questo ricordo sia vero, ma una così l’avrei fatta cacciare oppure sedotta con del cuore di maiale, altro che margherite e violette.
Mio padre si è comportato bene, credo abbia finito gli studi nei tempi giusti: 5+3+5.
Poi ha abbandonato l’università per divertirsi con mia madre e per cercare fortuna al nord.
Mia cugina che vanta di essere la più intelligente dell’universo è stata bocciata due mesi fa al concorso per docenti.
Lei non poteva crederci.
Lei che era stata promossa alla maturità perchè metà della commissione era formata da amici di suo padre.
Lei che ha fatto l’Isef.

“Guarda che è una università difficile”
“Immagino l’esame di pallavolo”
“C’è anche medicina nello sport”
“E cosa imparate? I massaggi del perineo?”

Io la sfotto spesso, ma lei non si offende. Però mi risponde “Guarda tu cosa hai combinato”
Mi hanno bocciato e allora? Mica mi vanto di essere Umberto Eco.
In effetti se ci penso non avevo tutte le colpe.
Il primo anno delle superiori ero la vittima preferita del professore di scienze e geografia. Siculo doc, rabbioso e con quel tarlo in testa: “Punirò tutti i parenti di quell’allievo che un giorno si è affacciato alla finestra e mi ha ulrato terrone”
E chi era quell’allievo? Mio cugino.
Potevo studiare a memoria tutto, ma il voto era sempre 5.
Alla maturità invece tutta la mia classe fu vittima della riforma della scuola, che prevedeva per le scuole non più commissioni provenienti da tutta italia, ma da zone limitrofe.
Una strage. Da noi venirono insegnati cattivissimi di un istituto di Busto Arsizio, noto a tutti per essere fra i migliori d’Europa.
Su 56 maturandi ne fecero fuori circa 30.
Mio padre mi sta ancora inseguendo per menarmi.
Poi annovero cugini che non hanno finito a stento le scuole dell’obbligo, zii che hanno emigrato in Calabria per avere un diploma, lauree prese a suon di mazzette e corsi di sarta spacciati per master in biotencologia medica marziana.
Sta di fatto che i miei parenti quando litigano hanno una solo battuta in tasca: “Perchè tu sei un ignorante!”
Vale per tutti! 😛

Il Portinaio

Il caso diplomatico della settimana è questo: mia cugina (nota razzista) ancora incredula della sua bocciatura al concorso docenti, non si capacita che i suoi cugini del sud possano insegnare. Ha osato sottolinearlo davanti a una delle mie zie meridionali che è corsa subito a riferirlo.
Ora il rapporto si è inasprito.
Vi terrò informati, magari scatta la bagarre. 😉 (come QUESTA)

 

 

 

PROTEZIONE DIVINA

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Peccato abbiano tolto il murales di Maupal che raffigurava il Papa che giocava a tris con i simboli della pace, lo trovavo ben fatto, divertente e con dietro una bellissima idea.
Si vede che qualcuno si è offeso, ma bizzarro come si siano mossi subito per ripulire l’opera che ha tanto indignato i bigotti. Io è 10 anni che sotto casa mia leggo “Porco D 😛 O” sul muro vicino alla parrucchiera e nessuno fa niente per rimuoverlo.

Maupal
Ma il Karma è una puttana.
Un’artista locale della città di Sudbury in Canada ha deciso di restaurare una statua della natività che aveva subito un atto vandalico.
Questo il risultato:

Heather Wise
Sembra un mix tra un Visitor e Meggie dei Simpson.
Il danno è stato fatto da tale Heather Wise, che vanta studi in scuole d’arte e tecniche di scultura sopraffina.
Mia mamma dice che non bisogna giocare con i santi e che bisogna volere bene a Gesù.
Questa sua fede è esplosa da quando mio padre si è ammalato.
Così tutti i sabati va a messa con le sue amiche. Partono alle 17.15, passeggiata in centro, caffè al bar, pettegolezzi random e gara di canto durante la funzione religiosa.
Finito il sacrificio eucaristico” 😛 si fermano sul sagrato a sparlare degli outifit dei presenti, poi guardano 4 vetrine, si lamentano che ci sono troppi extracominutari e tornano a casa massimo per le sette.
Tutte le volte mia madre porta a casa una busta con fotocopie di mistiche preghiere, statue e libri sui santi. Non c’è pace in casa nostra, dove ti giri c’è un’immagine divina che ti guarda.
Sotto il materasso del letto dei miei genitori, dal lato di mio padre, c’è il santino di Padre Pio, perchè in teoria potrebbe fargli ricrescere la gamba.
Sul frigo una sola calamita: quella di Papa Francesco.
In camera mia c’è la statua trasparente della Madonna con l’acqua santa, un crocifisso di legno degli anni 80, la foto di mia nonna e della presentatrice Avon morte ormai da anni.
Dio la presentatrice Avon!!!! Io ho provato a farla sparire, ma quella torna sempre.

“Mamma perchè dobbiamo tenere la foto di una sconosciuta in casa? Va bene la nonna…”
“Era una mia amica”
“Ma se ti chiamava solo per venderti le creme scadenti”
“Non è vero, ero amica di sua figlia. Quando eravamo piccole cantavamo nel coro della chiesa”
“Poi vi siete perse per 40 anni e chissà perchè ti ha ricontattato…”
“Perchè non mi ha mai dimenticato”
“No! Per venderti quelle cremine del cazzo”
“Sei senza cuore”
“E tu hai la pelle secca! Non hanno mai funzionato quei prodotti!” 😛

Mia mamma ha persino un’amica suora che ogni tanto le regala fascicoli e gadget ecclesiastici.
Ma è evidente che la suora sta svuotando la casa o peggio la cantina.
Sono invaso da casette natalizie decorative, statue di mediocre fattura della Madonna di Fatima, set di rosari fluorescenti che tutti insieme potrebbero illuminare la pista di un aeroporto.
Ogni mobile di casa mia è protetto da qualche martire, i rametti di ulivo hanno invaso l’ingresso di casa trasformandosi in erbaccia infestante e nessun miracolo è ancora accaduto.
Ma secondo mia mamma la fede ha protetto la casa dai ladri, dalla morte e dalla sfortuna.
Allora perchè l’arte moderna non può diventare veicolo di questo credo?

Il Portinaio

 

I MORTI NON PARLANO

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Scusate se sono altalenante sul blog.
Non è che ho troppe robe da fare, sono solo pigro.
Prometto di mettermi un po’ di pepe al culo e di scrivere di più. 😛
E’ che non mi piace parlare di pettegolezzi, Grandi Fratelli o cagate del genere. Io vorrei solo ciarlare sulla mia famiglia. E cosa faccio quando cerco ispirazione? Vado dai miei genitori.
Mia mamma mi ha portato al cimitero.
Ha comprato delle rose gialle all’Esselunga da mettere sulla tomba dei nonni, poi quando le ho fatto notare che aveva speso solo 9 euro si è sentita in colpa ed è andata dalla fiorista cagando fuori 40 Euro per dei fiori di merda.
Ho annuito dicendole che erano carini, speriamo in una gelata così muoiono subito e ritorniamo ai fiori finti. 😛
Andare al cimitero è per me sempre uno strazio, lo trovo anche anacronistico.
Bisognerebbe fare come la mia amica Giuliana che ha tenuto suo padre in casa…tranquilli l’ha fatto prima cremare e chiuso in una elegante urna sigillata.
I cimiteri ormai sono un luogo pieni di umidità, coi gatti randagi che scagazzano e delle statue tristi che invece di ricordarti che potrebbe esserci un paradiso ti sottolineano la sofferenza che patirai quando qualcuno passerà a miglior vita.
E’ evidente che vige il motto #mainagioia.
I miei nonni sono sotterrati in un cimitero della provincia di Varese, noto per aver avuto problemi di degrado e soprattutto perché una volta il custode aveva rinchiuso delle persone che si erano fermate a pregare un po’ di più.

Qui ci sono anche due miei zii, un’amica di mia mamma e un suo conoscente.
Mia mamma, tutte le volte, mi descrive la dinamica delle loro morti, la cartella clinica e la fine che hanno fatto i loro parenti e anche quanto pagano di canone per le lampadine votive.

“Vedi…lui è morto mentre laovorava”
“Poverino…”
“E’ morto schiacciato dentro il suo camion tra atroci sofferenze”
“Altri particolari?”
“E’ stato sommerso da travi di acciaio e mattoni, morto sul colpo. Era giovanissimo. Sua madre è impazzita, mi ricordo come se fosse ieri”
“Cosa abbiamo mangiato ieri?”
“Non me lo ricordo!”

Mia mamma è orgogliosa perché la sua amica Daniela, morta giovanissima per una grave malattia, nella foto della tomba indossa un abito che le aveva prestato

“Te la ricordi?”
“No, mamma”
“Dai, suo marito l’aveva tradita con la moglie di suo fratello”
“Non ho capito”
“Li hanno beccati mentre andavano in Motel?”
“Ma chi?”
“La moglie del fratello di suo marito e il marito”
“C’è un marito di troppo”
“Ok! Andiamo a vedere altre tombe?”

Io non ho ancora capito chi va a trovare i miei nonni. Ci sono dei fiori finti, che sono una buona scusa.
Mia zia dice che entra con l’auto perchè fa fatica a camminare con il bastone, gli altri miei zii non ne parlano mai, mia madre dice che ci va di nascosto.

“Ma perchè di nascosto?”
“Perchè non voglio farlo sapere a nessuno”
“E cosa fai? Scavalchi il cancello?”
“No, entro quando è aperto”
“Allora non vieni di nascosto”
“Vengo da sola”
“E’ diverso”
“Volevo dire che preferirei venire con i miei fratelli”
“Magari quando farete la pace”
“Io non ho litigato con nessuno”
“Ahahahahahahahahahahhaahahahah”

Mia madre è dispercettiva, pensa di vivere ancora nella famiglia cuore. E per dispetto mi ha fatto pulire le lapidi dei miei nonni, si è portata persino lo sgrassatore al profumo di sapone di marsiglia, il Vetril per le foto e uno Scottex intero.

“Vuoi anche aprire la bara e metterci due Arbre Magique?”
“Pulisci!! Così impari a prendermi per il culo!”
“Giuro che lo scrivo sul blog!”
“Fai il cazzo che vuoi tu e il tuo bloB”
“Si dice Blog! E’ sette anni che ti correggo!”

Mia zia ricca, che ha il marito sepolto nel cimitero dei ricchi, quello dove c’è Gianfrano Ferrè e i parenti di Domenico Gabbana, invece fa cambiare le piante tutte le settimane, lucida tutto il sepolcro con prodotti Nuncas e ogni tanto organizza pure dei corsi di pianto programmato.

Io ho provato a spiegare a mia mamma che i morti andrebbero ricordati con feste o cene, ma nella mia famiglia quando uno scompare crea solo forti tensioni o problemi con l’eredità.

Prima di uscire dal cimitero abbiamo trovato il fratello di mia nonna, che ora è sordo felice.
Non vi dico quando si è messo a parlare con mia madre, che sta diventando sorda pure lei.
Urlavano come delle aquile.
Ora tutti sanno che la figlia della compagna del prozio si è separata, che se ne fotte dei figli e che va spesso a ballare.
Ma i morti non sentono. Magari potessero.

Il Portinaio

TROPICANA

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Trump l’abbiamo digerito, la cotonata Hilary è tornata a casa e Madonna è rimasta a bocca asciutta.
Il giorno delle elezioni americane a casa mia è successo il delirio.
Mio padre non era molto contento del risultato, mia madre neppure, nonostante abbia ricordato loro che avevano votato Berlusconi! 😛
Abbiamo mangiato il bollito senza salsa verde perché mia mamma non vuole sporcare il Minipimer, poi caffè e Costume e Società su Rai due.
Mio padre è andato subito a letto perchè diceva che avevo freddo mentre la MotherFucker puliva la cucina con i suoi nuovi prodotti Nuncas.
Oggi erano più silenziosi del solito. In famiglia non è successo niente, nessuno ha litigato con nessuno, manco un funerale o un matrimonio a cui partecipare. Minchia che boring!
A un certo ho sentito un urlo venire dalla camera dei miei genitori. Di solito è mio papà che vuole:

  • Un fazzoletto
  • La protesi
  • Il Diabolik da leggere

Però la voce era diversa. Quasi strozzata.

Ho aperto lentamente, sperando di non trovarmi qualche repubblicano dell’Ohio.
Era mio papà che stava soffocando, nel frattempo rimetteva e mi faceva segno di portargli il pappagallo per pisciare.
Super agitazione!
Io con tranquillità ho preso il telefono e ho chiamato l’ambulanza, mia madre saltava come un grillo dicendo “Non capisco niente”
Io intanto le ricordavo che aveva sempre votato Berlusconi.

“Ricordati di passare il battitappeto prima che arrivi la crocerossa”
“Tuo marito lo lascio vomitare per terra o preferisci che passi lo Swiffer?”
“Fai prima i vetri”
“Ok! Ma se muore la camicia è stirata?”

Alla parole morte si sono ripigliati tutti.
Quando sono arrivati i volontari mio padre sorrideva e mia madre cercava di preparare un piccolo aperitivo.

“Signora a cosa è allergico suo marito?”
“Non me lo ricordo! Nel frattempo assaggi la mia carbonara, mentre cerco il foglio delle allergie”

Dopo una lunga ricerca fra scartoffie e copie di Novella 2000 abbiamo trovato la cartella con le intolleranze medicinali di mio papà e abbiamo scoperto che:

allergia-medicinali
“Mamma il papà è allergico a te!”
“Cosa dici cretino”
“Leggi bene!”

Dopo aver seminato il dubbio ho accompagnato mio padre fino all’ambulanza e ho lasciato mia madre in preda ai sensi di colpa.
La canzone Tropicana del Gruppo Italiano parla di un sogno tragico: un’eruzione di un vulcano che devasta la città di San Josè, ma con una melodia divertente, perchè nella catastrofe c’è sempre una via di fuga o un momento per sorridere. Almeno per me.
Mia mamma porta avanti il suo ruolo di moglie devota. E’ la nostra “Candy Candy” curvy. Mio padre è un Highlander, muore e risorge a ogni ischemia, infarto, infezione o cancro che lo aggredisca.
I miei parenti li trattano come una barzelletta, perchè credono che il loro sia un piccolo teatrino per farsi commiserare.
Parlare di malattia è fastidioso, ma dopo una certa età diventa argomento comune, insieme alla metereologia e alla pensione troppo bassa.
E’ per questo che ho insegnato a mia madre a dire “Va tutto bene“, a volte con scarsi risultati.
Ognuno ha le sue ossessioni, ma quelle degli altri sono quelle che ci spaventano e per difenderci le critichiamo.
L’errore della mia famiglia è quello di urlarsi addosso, senza mai ascoltare. Non c’è compassione, ma solo brevi armistizi, conditi da pettegolezzi e da ricordi surreali che non hanno più memoria e che stanno diventando polvere.
Io li sto raccogliendo tutti, vago fra mine vaganti, paranoici guerriglieri e ricattabili consanguinei, ma solo per uno scopo narrativo.
Il consiglio che vi do è di imparare a conoscersi, leggere, risolvere il grattacapo prima che diventi peste bubbonica e di non offendersi mai.
Per il resto vi lascio alle prossime puntate. Trump per me significa sfortuna, per un mio parente invece è un figo pazzesco che dice cose sensate e renderà grande gli Stati Uniti.
Fortunatamente non è il mio presidente, ma soprattutto un mio parente! 😛

Il Portinaio

P.S. La foto in copertina è di Jeremy Liebman ©

 

COMPAGNO DI STANZA

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Che sbattimento.
Mancano pochi giorni al referendum e io non so ancora cosa votare. Sì, No, Forse o meglio Perchè?
Nel frattempo faccio da stagista infermiere a mia madre.
Eh già…perché mio padre ne avrà per un po’ in ospedale. Si è fatto venire un attacco cardiaco di quelli da cinema in più ha un’osteomielite al piede. Se continua così entro due anni potrà diventare un simpatico comodino. 😛
Il suo compagno di stanza è un povero anziano novantenne che non riesce a mangiare e nemmeno a parlare, ma scoreggia come un ossesso. Quando entri in stanza sembra di stare alle solfatare di Pozzuoli.
Ad assistere il moribondo petomane c’è suo fratello con la moglie, due pettegoli dell’alto milanese che parlano in dialetto stretto. Io li guardo e annuisco, ma è evidente che non capisco una mazza. Mia madre siccome è cresciuta nei cortili e lavorava in un negozio di scarpe riesce a comprendere qualsiasi idioma lombardo.

“Parè ‘n gatt che l’ha mangià i lüsert”

“Mamma che cosa ha detto?”
“Che il fratello è molto magro”
“E cosa c’entrano le lucertole?”
“Forse è ghiotto di rettili”

“Pudè segnass cul gumbet”

“E adesso?”
“Dice che è protetto dal Signore”

“Tirà föra i castegn del fögh cun la scianfa del gatt”

“Ora dice che suo fratello ha ucciso il gatto usandolo come mestolo per tirare fuori le castagne dal camino”
“Guarda che è un modo di dire!”

Il signore milanese ci ha obbligato ad affacciarci tutti dalla finestra per guardare il suo ex giardiniere, che sfortunatamente era in ospedale.
Qui sotto il dialogo surreale con mia madre.

“Quello era il mio giardiniere, poi è finito in un brutto giro di droghe”
“Si drogava?”
“No, spacciava”
“E quindi è in ospedale per curarsi?”
“No, è morta la madre”
“Che dispiacere”
“No, di tumore”

Io non sapevo se intervenire chiamando l’infermiera o premere il pulsante dell’allarme incendio.

“Poi è stato arrestato ed è rimasto in carcere per un po’ “
“Che dispiacere”
“No, spacciava”
“Adesso lo hanno rilasciato?”
“Sì, ma ha preso l’Aids!”
“Lo inculavano in carcere?”
“Sì, lo inculavano in carcere”

Poi si sono messi a urlare sempre più forte.

“E dove lo facevano?”
“Nelle docce!”

Alla fine ci ha salvato il vecchio in fin di vita con delle flautolenze da paura che hanno storidito mia madre e quell’altro coglione.
Se volete venire a trovare mio padre portatevi delle mascherine e anche dei tappi per le orecchie.

Il Portinaio

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